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Ispirata al libro UNICHE! Le grandi donne vicentine della Storia, di Antonio Di Lorenzo, la suite è composta da 10 brani, composizioni originali o arrangiamenti.

10 studenti del Conservatorio Arrigo Pedrollo, selezionati tramite open call, hanno preso parte al progetto mettendo a disposizione il loro talento musicale e creativo.​

 

I ritratti scritti, delle sconosciute o dimenticate ma sorprendenti concittadine, spaziano dagli antichi romani al terzo millennio, delineando personalità femminili influenti a livello locale e internazionale. Fatti di microstoria o legati alla cultura popolare sono stati  fonte di ispirazione e messi in musica.

Ascolta i brani sulle principali piattaforme

di streaming!

COVER SUITE VICENTINA inviare_Tavola disegno 1.jpg

Musiche di e con

Alice Coppo

Andrea Strata

Chritian Guidolin

Elena Pegoraro

Eleonora Sacchi

Emiliano Bez

Giacomo Sbalchiero

Leonardo Franceschini

Lucia Fernandez

Sarra Douik

Illustrazioni di

Claudia Zonta 

1. La Contessa di Monte Berico Ispirato a Carolina Zichy 

(1818 – 1908)

composizione di Leonardo Franceschini

e

arrangiamento di Leonardo Franceschini e

Lucia Fernandez

del canto popolare ungherese

A búzamezőben Háromféle virág

canto popolare ungherese

L’ungherese Carolina Zichy, fortemente nazionalista, sostenitrice dei moti rivoluzionari a Budapest nel 1848, vide ucciso dagli austriaci il cognato amante, Lajos Batthyàny che ancora oggi per gli ungheresi è un eroe nazionale, da cui aveva avuto una figlia.
Chiamava Francesco Giuseppe “l’impiccatore” e visse in esilio dal 1868 al 1882 in una villa ai piedi di Monte Berico.

2. Il Filo d’Oro 

Ispirato ad Arpàlice Cuman Pertile (1876 – 1958)

composizione di Leonardo Franceschini

e

arrangiamento di Leonardo Franceschini e

Lucia Fernandez

della  filastrocca

“Il filo d'oro” di Arpàlice Cuman Pertile

Marosticense, prima laureata della sua città, ha
dedicato la sua vita professionale ai bambini, come insegnante e autrice di 60 libri tra racconti e poesie.

Ebbe una vita difficile: il fascismo la sospese
dall’insegnamento, la costrinse all’esilio e vietò i suoi libri.

3. Connessioni
Ispirato a Maria Bianca Cita Sironi (1924 – 2024)

composizione di Sarra Douik e 

Eleonora Sacchi

Allieva di Ardito Desio, insegante universitaria a
Milano, ultima generazione di una grande famiglia vicentina, la professoressa scoprì nel 1970 che, in seguito a movimenti tettonici, lo stretto di Gibilterra si chiuse e il Mediterraneo fra i 5 e i 6 milioni di anni fa letteralmente evaporò.

4. Broken Bach
Ispirato a 
Maria Rossi Sardei

(1916 – 2016)

arrangiamento di Leonardo Franceschini

della variazione
Golberg n° 19 di J. S. Bach

Dedicata alla  matematica e docente all’università di Padova e al “Fogazzaro” di Vicenza, la variazione si "speza" in vari momenti arricchendosi di sonorità del contrabbasso e della chitarra talvolta volutamente “sporche”.

Le fratture e il re-inizio della musica indicano le difficoltà della vita che Maria Rossi, come tutti, ha dovuto superare.

5.Wahida
Ispirato ad Angela Sommariva Peracchi (1794 - ?)

composizione di Sarra Douik e 

Eleonora Sacchi

La figlia del locandiere di contrà Do Rode diventò un’attrice che girava l’Italia, da Milano a Palermo, e una letterata che tradusse opere di illustri autrici straniere. Poi la sua vita ebbe un black out e la ritroveremo infelice con un secondo marito a Istanbul dove si perdono le sue tracce.

6. A Teresa Ventura

Ispirato a Teresa Ventura Venier (1750 – 1790)

composizione di Alice Coppo

su testo di Alessandro Peripoli

La figlia di un vetturino diventò una “puta de coro” a Venezia e poi scalò la società grazie alla sua arte canora e recitativa davvero rilevante. La sua prematura morte fu celebrata dagli intellettuali italiani, a partire da Vincenzo Monti.

È un brano molto filologico anche nella scelta degli strumenti del tempo. È composto da Alice Coppo su testi di Alessandro Peripoli (librettista, ultimo compagno di Teresa) che parla in versi della sua amata ormai scomparsa. I due interpreti utilizzano la tiorba e l’oboe barocco.

7. Sorridi Donna

Ispirato a Marcella Pobbe 

(1921 – 2003)
 

arrangiamento di Lucia Fernandez,

Elena Pegoraro e  

Christian Guidolin

di Ich stand in dunklen träumen, op. 13
di Clara Wieck  Schumann (1819 – 1896)

Marcella Pobbe fu una grande interprete, nota in tutto il mondo e cantava praticamente con un polmone solo per una malattia giovanile. Era stretta fra due dive della lirica come la Tebaldi e la Callas. Di quest’ultima era amica e la difese quando fu criticata nella sua fase calante. È sepolta nel famedio dei cittadini benemeriti di Vicenza.

Il testo è tratto dalla poesia Sorridi donna di Alda Merini.

8. Piccolo Madrigale

Ispirato a Bianca Nievo Angaran (1531-1588)

composizione di Alice Coppo

Versi tratti liberamente dal componimento

Mi che del Bachigion sòra la riva

di Bianca Nievo Angaran

Bella e intelligente, Bianca Nievo fu imprenditrice della seta e una delle pochissime poetesse in “pavano” del Cinquecento. Sposò Giacomo Angaran, amico e committente di Palladio. Fu processata due volte per eresia (con accuse ridicole) e la seconda volta non sfuggi alla morte.

Fu strangolata in carcere a 57 anni.
Le sue figlie furono perseguitate per vent’anni
dall’Inquisizione.

9. Blowing Over the Sands of Time

Ispirato a Maria Teresa

Fortuna Canivet

(1927 – 1982)

composizione di Emiliano Bez

e Andrea Strata

Maria Teresa Fortuna Canivet scoprì nel 1961 a Cesarea in Israele l’unica (finora) prova scientifica dell’esistenza di Ponzio Pilato, il governatore romano che condannò Gesù.
Ma, per le regole accademiche il merito della scoperta fu assegnato ai due professori a capo della spedizione e lei fu riabilitata solo in seguito.

10. Flavours

Ispirato a Nadia Cavaliere Santini (1954)

composizione di Emiliano Bez

e Andrea Strata

Nata a San Pietro Mussolino, Nadia Cavaliere Santini è stata incoronata due volte “la miglior cuoca al mondo”.
Autodidatta, è stata la prima donna a ottenere le tre
stelle Michelin nel 1996. Lavora con suo marito Antonio e i figli Giovanni e Alberto “dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio, definito “un luogo d’inarrivabile civiltà della tavola”. Celebri i suoi tortelli di zucca.

Con il contributo

Comune di Vicenza.tif

Città di Vicenza

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